Sono esposte nella sala opere realizzate per le maggiori committenze locali, pubbliche e private, da artisti che hanno operato a Bracciano o che, come Cristoforo Stati, sono nati nella cittadina.
Alcune opere, come la tela di Sofia Branicka ed il busto di Marino Torlonia, ritraggono gli stessi committenti, importanti personalità del luogo.
Cristoforo Stati (1556-1619) – Venere e Adone – 1600-1610 – marmo, h cm 185
L’opera è stata probabilmente donata alla Comunità di Bracciano da Cristoforo Stati, nativo della città. Il pittore e biografo di artisti Giovanni Baglione ha scritto nelle sue “Vite de’ scultori, pittori et architetti” del 1642: “Ha fabbricato ancora Christofano Braccianese una Venere et un Adone di finissimo marmo, che in Bracciano ritrovasi, figure nude con sì bell’arte condotte, e sì al vivo spiranti, che innamorano chiunque loro riguarda”.
La scultura, conservata da tempo immemore dagli Odescalchi, fu restituita alla città dal principe Baldassarre nel 1886 e posta nel palazzo comunale. Riscoperta dallo storico dell’arte V. Martinelli nel 1957, fu presentata come uno dei capolavori del manierismo laziale e datata ai primi anni del XVIII secolo.
Autore ignoto – bottega di Cristoforo Stati (1556-1619) – mostra di fontana – inizio XVII sec.
Identificabile, forse, con quella posta originariamente in via del Fontanone (oggi via XX Settembre) presso il monastero della Visitazione.
Dai primi anni del Novecento l’opera era collocata lungo il muro di sostegno di piazza IV Novembre in via Giulio Volpi, sotto allo stemma comunale in pietra grigia MCB n. 0006.
Per adeguarla al colore grigio dello stemma l’opera venne interamente coperta con una scialbatura cementizia, rimossa in fase di restauro nel 2005.
Sofia Branicka Odescalchi – autore ignoto – maniera di Vincenzo Volpe (1854-1929) – seconda metà sec. XIX
Il ritratto, non firmato, è rimasto incompiuto.
E’ attribuibile alla maniera di Vincenzo Volpe, artista campano impegnato dall’inizio del Novecento presso la famiglia Savoia. Nella chiesa di Santo Stefano a Bracciano è conservata una seconda versione dell’opera, anche quella non finita; almeno un’altra copia della stessa opera si trova preso privati.
La contessa polacca Sofia Branicka (1821-1886) andò in sposa a Livio III Odescalchi (1805-1885) nel 1841. Nel 1861 il marito le cedette la proprietà del ducato di Bracciano; grazie alla cospicua dote nuziale portata dalla contessa, infatti, fu possibile riacquistarlo dai Torlonia, cui era stato venduto nel 1803 con diritto di remissione (jus redimendi) da Baldassarre II Odescalchi (1748-1810).
Annunciazione – manifattura toscana, sec. XX – terracotta invetriata
La lunetta è una copia fedele di quella realizzata da Andrea della Robbia intorno al 1490 per lo Spedale degli Innocenti a Firenze, dove si trova tutt’oggi.
E’ stata rinvenuta nella soffitta del convento che ospita il museo. Il soggetto di questa lunetta, con queste stesse dimensioni, era prodotto dalla manifattura Cantagallo di Firenze negli anni ’20 del XX secolo; tale potrebbe essere l’origine del manufatto che, a causa di difetti di cottura, sembra non essere mai stato utilizzato per decorare edifici, scopo al quale era destinato.
Non è noto come sia giunto a Bracciano.
Gerolamo Troppa (1637- dopo1710) – Elemosina di San Tommaso da Villanova – seconda metà
L’opera, conservata fino al 2008 nella sagrestia della chiesa di Santa Maria Novella, raffigura un importante santo agostiniano.
Si trovava nella chiesa prima del suo rifacimento settecentesco; troppo piccola per le dimensioni dei nuovi altari laterali fu poi spostata in sagrestia e sostituita dalla tela del pittore Joseph Tori (datata 1794) raffigurante lo stesso soggetto.
L’opera è una copia esatta di una tela dipinta da Giovanni Francesco Romanelli tra il 1658 ed il 1660 per la chiesa di Sant’Agostino a Roma, oggi conservata in sagrestia.
La tela è stata attribuita a Gerolamo Troppa nel 2008 a seguito del suo restauro, durante il quale è stata rinvenuta sul retro la firma del pittore.
Le indagini diagnostiche e lo studio effettuato in quell’occasione hanno confermato l’attribuzione.
Pagina aggiornata il 06/08/2024